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Insegnanti di sostegno, la scuola dove mancano 28 su 36: «Altro che diritti dei disabili, si tutelano i prof»

Corriere della Sera – 6 settembre 2019 – i Valentina Santarpia

Lo sfogo del dirigente dell’istituto tecnico Salvemini di Bologna, 40 casi di disabilità e ben 28 docenti di supporto mancanti all’appello a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico. «Nessun paletto per avere gli insegnanti giusti». Ventotto insegnanti di sostegno su 36 mancano all’appello: è il caso dell’istituto Salvemini di Casalecchio di Reno a dare il senso del dramma della carenza di docenti di supporto agli studenti disabili, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico.

«L’istituto ha 40 ragazzi con problemi più o meno gravi, e io sulla carta avrei bisogno di 36 insegnanti-spiega il preside Carlo Braga- Peccato che di questi i 9 che fanno parte dell’organico di diritto, ovvero sono fissi, mi hanno già fatto richiesta di assegnazione provvisoria. E gli altri sono tutti posti in deroga, ovvero posti decisi sulla base delle richieste delle famiglie e delle Asl, e quindi sono tutte supplenze. Praticamente ora mi tocca convocare circa 500 insegnanti, sperando entro l’inizio dell’anno di trovare quelli disposti a venire qui per un anno». Il dirigente non parla di docenti adatti, ma di docenti disponibili, e non a caso: perché non esistono attualmente corsi per specializzare gli insegnanti di sostegno, e le nuove regole -adottate per facilitare gli spostamenti dei prof da una regione all’altra- permettono a chiunque di diventare insegnante di sostegno pur di prendere il contratto di supplenza.

Le graduatorie incrociate

«Prima c’era la possibilità di richiedere insegnanti ad hoc per le difficoltà dei singoli studenti: ad esempio, se un disabile aveva problemi con la matematica, potevo almeno chiedere il professore di matematica. Invece ora non c’è questa opportunità. Non esiste neanche più la possibilità di chiedere la riconferma, di un supplente, cosa che ci permetteva di garantire una continuità didattica importante per gli studenti disabili. Niente, ora dobbiamo prendere solo dalle graduatorie incrociate, il che significa che il posto lo prende chi ha più punteggi per anzianità e titoli. Noi non possiamo neanche decidere se il docente non ci sembra adatto a trattare con un certo di disabilità: il colloquio non è determinante né discriminante. Ma questo significa che non possiamo intervenire in nessun modo per far sì che proprio gli studenti disabili, quelli più deboli, abbiano il supporto più adatto», si sfoga Braga. Anche quest’anno l’istituto Salvemini, come molti altri, finirà per iniziare l’anno, il 16 settembre, con molte caselle vuote alla voce insegnanti di sostegno: anche se il dirigente è pronto a convocare tutti per il 13, è difficile che abbia la disponibilità immediata dei 28 che gli mancano. E per un disabile, la mancanza dell’insegnante di sostegno può significare dover accettare un orario ridotto di lezioni, o addirittura un inizio dell’anno posticipato. «È triste, che tutti parlino di garantire i diritti allo studio per i disabili, e poi in realtà le regole scolastiche finiscano per tutelare molto più i diritti dei professori».