Venerdì 1 agosto 2025, è stato firmato ufficialmente il Contratto Collettivo Nazionale Integrativo che regola l’uso dei fondi provenienti dal Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF) per l’anno scolastico 2024-25.
L’accordo, già preliminarmente firmato il 26 settembre 2024, è stato raggiunto dopo un processo di quasi un anno, caratterizzato da controlli amministrativo-contabili essenziali e dall’approvazione del Dipartimento della Funzione Pubblica.
Il Direttore Generale per l’edilizia scolastica, le risorse e il supporto alle istituzioni scolastiche del Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha messo la sua firma finale insieme alle rappresentanze sindacali del settore: FLC CGIL, CISL FSUR, Federazione Gilda-Unams, SNALS-Confsal e ANIEF.
Il lungo periodo di attesa ha portato a notevoli difficoltà operative per le scuole italiane, che sono rimaste prive delle necessarie risorse finanziarie per pagare i compensi accessori per il personale.
Finanziamenti record: più di 847 milioni per le scuole.
Le risorse totali allocate al FMOF per l’anno scolastico 2024-25 ammontano a 847.360.000 euro lordo Stato, di cui 844.360.000 euro destinati al piano gestionale principale e ulteriori 3.000.000 euro specificamente riservati all’indennità di sede disagiata per le piccole isole.
Tra le principali destinazioni, emergono i 559.510.616,60 euro per il Fondo delle istituzioni scolastiche e la formazione, i 130.761.200,40 euro per il valorizzare il personale scolastico e i 45.240.000 euro per funzioni strumentali1. È stata prestata particolare attenzione alle aree disagiate, con 20.000.000 euro destinati alla valorizzazione delle competenze degli insegnanti nelle zone a rischio di spopolamento e povertà socio-economica, ai quali si sommano i 6.000.000 euro dell’Agenda Sud per il Mezzogiorno.
Distribuzione territoriale e criteri di ripartizione innovativi.
La distribuzione dei fondi avviene seguendo parametri specifici che considerano la complessità organizzativa delle scuole e le caratteristiche territoriali. Per quanto riguarda il Fondo delle istituzioni scolastiche, la ripartizione avviene in base ai punti di erogazione del servizio, ai posti disponibili nell’organico dell’autonomia e a fattori di complessità specifici come la percentuale di alunni con disabilità, alunni stranieri e scuole situate in aree montane o piccole isole.

L’indennità di disagio destinata agli assistenti tecnici del primo ciclo, ammontante a un totale di 1.050.984 euro, prevede compensazioni differenziate in relazione al numero di plessi gestiti: da 350 euro lordi per i dipendenti che si occupano di un massimo di 5 plessi, fino a 800 euro per chi gestisce 10 o più plessi. La contrattazione a livello d’istituto stabilirà ulteriori criteri, incluso quello concernente la “distanza media” tra le diverse scuole affidate, in accordo con quanto previsto dall’articolo 77 del CCNL.
In maniera particolarmente rilevante, è previsto un approccio per le piccole isole, per cui i 3 milioni di euro verranno distribuiti tra le scuole statali con plessi ubicati nei comuni definiti dall’ISTAT come isolani, in proporzione al numero di alunni iscritti. L’indennità verrà concessa ai docenti sia a tempo determinato che indeterminato in modo continuativo dall’inizio reale delle loro attività presso la sede in difficoltà.
Ripartizione dettagliata: priorità al Fondo delle istituzioni scolastiche
La parte predominante, corrispondente a 559.510.616,60 euro, sarà conferita al Fondo delle istituzioni scolastiche e per la formazione, distribuita secondo criteri specifici. Ben 108.439.106,80 euro saranno suddivisi in proporzione al numero di punti di erogazione del servizio, mentre 317.304.749,37 euro saranno distribuiti in base ai posti previsti nell’organico dell’autonomia, comprendendo sia i docenti di sostegno che il personale ATA. Un’attenzione particolare è dedicata alle scuole secondarie di secondo grado, con 89.396.212,83 euro riservati per i docenti, inclusi quelli di sostegno e quelli impegnati in corsi di recupero.
Le funzioni strumentali beneficeranno di un importo totale di 45.240.000 euro, suddivisi tra tutti i tipi di scuola (11.743.055 euro per 7.680 istituti), istituzioni con una particolare complessità organizzativa (5.347.245 euro per 8.717 scuole) e distribuzione proporzionata alla dimensione degli stessi (28.149.700 euro). È di grande rilievo l’assegnazione di 130.761.200,40 euro per la valorizzazione del personale scolastico, distribuito per l’80% in base ai posti disponibili nell’organico e per il 20% tenendo conto di fattori di complessità come la percentuale di alunni disabili, alunni di origine straniera, numero medio di alunni per classe e sedi situate in territori montuosi o nelle piccole isole.
Misure specifiche per zone disagiate e personale tecnico-amministrativo
I fondi riservati alle zone disagiate sono notevoli: 20.000.000 euro per valorizzare le competenze dei docenti nelle aree a rischio di spopolamento e difficoltà socio-economiche, a cui si sommano 6.000.000 euro previsti dall’Agenda Sud per le regioni meridionali (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna). L’Agenda Sud prevede una suddivisione al 50% basata sui docenti con contratto a tempo indeterminato che hanno garantito un’occupazione continuativa di tre anni nella stessa scuola, mentre il restante 50% sarà ripartito in proporzione al numero di alunni, al fine di ampliare l’offerta formativa.
Gli incarichi specifici del personale ATA ricevono 34.620.000 euro, destinati a compensare prestazioni ulteriori rispetto all’orario stabilito, a un incremento lavorativo e a ulteriori responsabilità necessarie per l’implementazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa. L’indennità di disagio per gli assistenti tecnici del primo ciclo prevede compensazioni diverse a seconda del numero di plessi gestiti: 350 euro lordi per chi gestisce fino a 5 plessi, 575 euro per chi gestisce da 6 a 9 plessi e 800 euro per chi gestisce 10 o più plessi.
fonte: Snals Venezia
TESTO DEL CCNI