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Snals - Segreteria Provinciale Milano

SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO LAVORATORI SCUOLA

Lezioni in estate? Docenti già impegnati con esami. Si avvii procedura straordinaria di ricostituzione delle GPS

INTERVISTA AL SEGRETARIO GENERALE DELLO SNALS ELVIRA SERAFINI – “Non siamo stati ascoltati e ci ritroviamo dopo mesi di fronte ai medesimi problemi. Le scuole non possono più pagare il prezzo di politiche inadeguate sul fronte della mobilità e della Sanità”, denuncia a Orizzonte Scuola Elvira Serafini, Segretario generale dello Snals-Confsal.

Era appena iniziato l’anno scolastico quando lo Snals denunciava “una falsa ripartenza”. È stato davvero così?

Purtroppo sì e i fatti l’hanno dimostrato. Lo Snals, in tutte le riunioni del tavolo nazionale sulla sicurezza, ha sempre segnalato che la ripresa delle lezioni in presenza non poteva essere considerata una questione da risolvere in maniera separata da altri fattori quali la mobilità generale e studentesca ed i servizi sanitari territoriali e quelli rivolti alla cura delle persone in difficoltà.

Cosa non ha funzionato e quindi cosa si può fare da qui al 7 gennaio per ripartire in sicurezza?

Non siamo stati ascoltati e ci ritroviamo dopo mesi di fronte ai medesimi problemi: trasporti carenti ed inefficienti, sistemi di tracciamento intempestivi ed inaffidabili, servizi di supporto alle persone in difficoltà privi di un vero coordinamento. Temiamo che con l’approssimarsi dell’inverno tali condizioni peseranno non poco sulle reali possibilità di ripresa della didattica in presenza. Bisogna aggiornare il protocollo di sicurezza sottoscritto il 6 agosto con il coinvolgimento concreto del Ministero della Salute e dei Trasporti. Bisogna poi fare in modo che il Tavolo nazionale sulla sicurezza si raccordi in maniera stretta con i tavoli regionali. Inoltre non sono ancora state previste misure di protezione personale per il personale scolastico adeguate al rischio connesso all’età media ed al tempo di permanenza in spazi ristretti e con notevoli indici di occupazione.

La ministra Azzolina ha proposto alle regioni di allungare il calendario scolastico, si trova d’accordo? La Dad svolta in questi mesi non è stata sufficiente a coprire il vuoto delle lezioni in presenza?

Per tutelare la salute pubblica, come vuole la nostra Costituzione, non basta la buona volontà. Non possono essere semplicemente trasferite alle Regioni ipotesi operative sul calendario scolastico facendo finta che nei mesi di giugno e luglio i docenti siano disponibili illimitatamente, essendo invece impegnati fin dai primi di giugno nelle operazioni di valutazione finale e poi negli esami del primo e del secondo ciclo. Occorrono decisioni immediate, tangibili e adeguate a risolvere problemi che non sono prodotti dalle scuole. Le scuole non possono più pagare il prezzo di politiche inadeguate sul fronte della mobilità e della Sanità. Si risolvano prima i problemi generati da gestioni inefficienti dei servizi e poi si chieda alle scuole di fare la loro parte. Ovviamente ogni proposta che incide sulle modalità di impiego del personale e sul tempo di lavoro deve trovare la propria disciplina nella contrattazione. Si apra un tavolo di confronto per arrivare ad un accordo serio ed equilibrato tra le parti.

In una nota ha annunciato delle proposte per risolvere i problemi legati alle GPS. Cosa può fare il ministero?

Le scuole non hanno ricevuto orientamenti precisi e univoci sul piano nazionale per la valutazione di alcuni titoli di accesso, quali ad esempio alcuni titoli di specializzazione per il sostegno conseguiti all’estero o i titoli artistici per le discipline musicali e coreutiche. Sono state poi omesse indicazioni pratiche sulle procedure da seguire per la stipula o la revoca dei contratti in caso di punteggi sbagliati. Se il sistema introdotto dal ministero per la produzione delle graduatorie provinciali per le supplenze non riesce a garantirne la correttezza sarebbe opportuno avviare una procedura straordinaria di ricostituzione delle graduatorie con rinnovati sistemi di controllo. A questo punto ci sarebbe anche il tempo sufficiente per rivedere la procedura software di gestione delle istanze e degli archivi per la verifica delle situazioni dichiarate, potenziando i compiti degli uffici scolastici territoriali. Non bisogna poi dimenticare le situazioni di oggettiva difficoltà che interessano migliaia di docenti che a causa del blocco quinquennale della mobilità non riescono a fruire nemmeno dei provvedimenti di utilizzazione annuale.

Di Ilenia Culurgioni