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Ministra Azzolina, diverse sono le criticità del suo report sui contagi a scuola

Ministra Azzolina grazie per il suo report! Parziale e inattendibile! A questo aggiungo che dietro i numeri e le percentuali ci sono le persone e i loro drammi che non possono essere messi da parte. Ne valeva la pena?

La ministra Azzolina e il suo resoconto

La Ministra Azzolina ha reso noti i suoi dati sull’incidenza dell’apertura delel scuole sulla diffusione del contagio. Ieri ha dichiarato: “Dalle prime valutazioni fatte è emerso che, ad oggi, la scuola non ha avuto impatto sull’aumento dei contagi generali, se non in modo molto residuale. In particolare, secondo i dati emersi dal monitoraggio condotto dal Ministero dell’Istruzione, con la collaborazione dei dirigenti scolastici, nelle prime due settimane di lezioni, dal 14 al 26 settembre, il personale docente che risulta contagiato è lo 0,047% del totale (349 casi di positività), si parla dello 0,059% (116 casi) per il personale non docente, per gli studenti la percentuale è dello 0,021% (1.492 casi).

Ministra Azzolina, il suo report non convince!

Il report è la risposta ministeriale che prova a stemperare l’allarmismo prodotto  in parte  da un altro resoconto di due statistici. Ad oggi i contagi “sarebbero 1253 gli istituti scolastici in cui si è verificato almeno un caso di positività al Covid. Nel 77,9% dei casi i positivi sono gli studenti. Le scuole superiori sono le più colpite (33,9%), seguite dalla Primaria (22,1%), dall’Infanzia (17,2%) e dalla secondaria di primo grado (15,5%).”
Di seguito l’immagine del report


Entrambi sono parziali e in parte fuorvianti. Gli esperti hanno dichiarato che occorre attendere almeno altri dieci giorni per avere dei dati affidabili.

Detto questo, occorre contestualizzare il report della Ministra, rivelando il fine propagandistico della rilevazione. Bisogna considerare, innanzitutto il periodo di rilevazione e le regioni indagate. Molto limitato l’arco temporale per ammissione della Ministra: 14 settembre-26 settembre. Periodo che al netto ha avuto 7-8 giorni di scuola effettiva per via della tornata elettorale e referendaria (20-21 settembre). A questo occorre aggiungere che le regioni oggetto di rilevazione sono state 13 su 20.

Il report risulta debole perché non è dichiarato il metodo di rilevazione. Inoltre è difficile separare la popolazione scolastica da quella generale. Questo è quanto ha dichiarato E. Bucci professore alla Temple University di Philadelphia.

Fin qui siamo ancora dentro i freddi calcoli! Se andiamo oltre i numeri e le percentuali scopriamo che ci sono  le  persone con le loro storie che saranno forse condizionate nel tempo dagli effetti collaterali del contagio sulla funzionalità cardiaca, renale, neurologica…

Nei prossimi giorni e settimane la situazione probabilmente peggiorerà. A questo punto sorge la domanda: la riapertura delle scuole comunque, può giustificare questi costi umani?

di Gianfranco Scialpi